A Lograto, in Via Fratti, presso la sede della Fondazione“Lydia e GG Morando, sono stati istituiti dalla associazione Comunità Mmarè, in convenzione con la fondazione medesima, tre servizi, per rispondere ai bisogni emergenti dalla fragilità umana:
1. comunità educativa per minori, denominata SUSA, in Via Fratti n. 6
2. centro diurno integrato per anziani, denominato BETULIA, in Via Fratti, n. 4
3. progetto di accompagnamento all’autonomia, per l’accoglienza temporanea
I tre servizi gestiti dalla Associazione Comunità Mamrè Onlus, sono il risultato di un cammino di collaborazione fra la Fondazione “Lydia e G.G. Morando” di Lograto, proprietaria della struttura e l’associazione senza fine di lucro, con sede legale a Clusane di Iseo (Bs), titolare della gestione.
La Fondazione Morando e la Comunità Mamrè dal 1991 collaborano nell’erogazione di servizi alla persona in condizioni di difficoltà, mettendo a disposizione rispettivamente le risorse strutturali e le risorse umane.
Nello stesso anno sono le due istituzioni sono state protagoniste dell’apertura di una Comunità per minori denominata SUSA, attraverso la riconversione dell’ala nord del castello.
Dal 1 marzo 2004 gli sforzi si sono orientati a dare una risposta agli anziani della zona che, pur compromessi nella salute e nell’autosufficienza, desiderano proseguire a risiedere nella propria abitazione, ha visto ha riconversione dell’ala ovest del medesimo castello con l’apertura del CDI Betulia.
Dalla stessa data sono a disposizione tre monolocali per l’accoglienza temporanea di persone anziane.
Dal marzo 2017, a seguito della realizzazione di una scala che ha reso indipendente i tre alloggi dal CDI Betulia, negli stessi è stato avviato un progetto di accompagnamento all’autonomia di persone in condizioni di fragilità.
UBICAZIONE- ACCESSIBILITA’
I tre servizi sono ubicati in una parte di edificio di proprietà della Fondazione Morando adeguatamente ristrutturata. Si sviluppa su due piani.
La struttura è soggetta a vincoli ambientali pertanto l’adeguamento alle leggi vigenti, in materia di sicurezza e di eliminazione delle barriere architettoniche, ha dovuto tener conto dei vincoli prescritti dalla sovrintendenza dei beni ambientali.
Sorge al centro di un meraviglioso parco pubblico.
E’ inserita in un contesto urbano consolidato, dotato cioè di tutti quegli elementi essenziali per rendere il più possibile varia, completa ed organizzata la vita degli utenti. E’ facilmente accessibile e dotata di spazio verde e di parcheggio con possibilità di carico e scarico delle persone disabili. E’ servita da mezzi di trasporto pubblico. La fermata dell’autobus dista 200 metri.
E’ ubicata a 200 metri dalla strada statale Brescia-Orzinuovi/Soncino. La localizzazione si colloca nel centro storico. E’ adiacente la parrocchiale e il centro di aggregazione giovanile.
La struttura è dotata di tutte le condizioni di sicurezza previste dalle normative vigenti ai sensi del DL 81/08, compreso il documento di analisi e di valutazione dei rischi ed il piano di emergenza.
E’ dotata anche del D.P.S. ai sensi della Legge 162 sulla Privacy.
Le radici della nostra identità
La Fondazione “Lydia e GG Morando” è fondata ed eretta in Ente Morale nel 1922 dalla contessa Lydia Caparra vedova del Conte Morando, in memoria del suo defunto marito. Con la disponibilità del cospicuo patrimonio istituisce nel palazzo Morando un orfanotrofio maschile. Nel 1945 viene a mancare la contessa dopo aver disposto a favore dell’Ente parte della sua proprietà in Lograto, formata dal castello, dall’annesso parco e da terreni, con il vincolo di istituire anche nel castello un orfanotrofio femminile. Dopo la chiusura dei due orfanotrofi, avvenuta nel 1967, le due strutture diventano sede di varie attività socio-educative, in collaborazione con l’USSL e con il Provveditorato agli Studi, fino al 1991. Rispetto alla storia consolidata di presenza nella cura alla persona in condizioni di bisogno, l’Opera Pia, dal 1991 assume una svolta di innovazione e di sviluppo, adeguando le sue finalità ai bisogni emergenti in favore di minori, malati e anziani, attraverso l’individuazione di nuove unità d’offerta, radicate nel contesto territoriale e caratterizzate dallo sforzo di forte integrazione con il sistema dei servizi locali.
La Comunità Mamrè ONLUS ha come scopo esclusivo il perseguimento di finalità di solidarietà sociale da esplicarsi in modo organizzato, nell’ambito della Regione Lombardia, con attività nel settore socio educativo, assistenziale e socio sanitario.
La Comunità Mamrè Onlus attinge dall’immagine della tenda abramica (cfr. Gn. capp. 12/18), il valore dell’accoglienza quale premessa di ogni fecondità.
Il nome Mamré, tratto dall’episodio biblico, in cui Abramo accoglie nella sua tenda tre misteriosi viandanti, rimanda a questo significato. Nel concreto, si trasforma in impegno di vita per gli associati ad aprirsi all’ascolto e all’accoglienza dei vari “bisogni” che incontrano, per sperimentare, a partire da questa iniziale disponibilità, il generarsi di adeguate risposte ad essi.
L’immagine della tenda è corredata da quella di quattro “tiranti”, assunti al valore di ideali che sostanziano l’operatività: l’originalità, l’amicizia, la fiducia nella divina provvidenza, l’attenzione ai bisogni emergenti.
La Comunità Mamrè inizia la sua attività a Clusane di Iseo il 2 ottobre 1971, festa degli angeli custodi.
Si costituisce in associazione senza fine di lucro nel 1975. Acquisisce personalità giuridica nel 1984 con DPGR/84/LEG e relativa iscrizione al registro delle persone giuridiche. Assume la qualificazione di ONLUS nel 1998. Nel 2004 ottiene il riconoscimento ecclesiale diocesano. Dal 2007 è iscritta al nr. 729 del Registro Regionale delle Associazioni di Solidarietà familiare. Nel 2010 si è dotata di un Codice Etico Comportamentale, che costituisce la strumentazione di base per una corretta gestione della responsabilità sociale. Esso sancisce infatti le responsabilità etico-sociali e di comportamenti che ogni partecipante all’organizzazione deve rispettare. Il Codice Etico è consultabile sul sito internet dell’Associazione o presso il CDI Betulia.
A partire dalle intuizioni profetiche di don Pierino Ferrari, fondatore chiamato al cielo il 31/07/2011 da dove continua a guidarci ed a proteggerci, l’associazione è dal 1975 attivamente impegnata nel bresciano, occupandosi di persone in difficoltà a condurre una vita autonoma e la cui famiglia è inesistente o impossibilitata a far fronte a tutti i bisogni che una persona in difficoltà richiede, sia essa minore, disabile o anziana.
Dal primo marzo 2004 a tutt’oggi, a Lograto gestisce, come sopra accennato, tre servizi in convenzione con la fondazione Morando, in un edificio di proprietà di quest’ultima.
1. COMUNITÀ PER MINORI SUSA
La Comunità Susa nasce nel 1991 dal dialogo tra l’Ente Morale “Opera Pia Morando” che gestiva un istituto femminile, e don Pierino Ferrari che da anni lavora in ascolto accogliente dei bisogni emergenti. E’ un servizio residenziale il cui intervento si colloca nell’area del disagio grave minorile.
Intende dare una risposta a situazioni in cui l’entità o l’urgenza dei problemi familiari inducono l’autorità giudiziaria ad allontanare temporaneamente il minore dal nucleo familiare al fine di garantire il suo diritto a crescere in un ambiente sereno che sia in grado di provvedere al mantenimento, all’istruzione e all’educazione.
Essa è preposta a :
Destinatari
La comunità Susa accoglie minori sottoposti a provvedimenti amministrativi dell’autorità giudiziaria (Tribunale dei Minorenni).
La Comunità è autorizzata al funzionamento per 10 posti e accoglie minori residenti nei comuni di competenza dell’ASL di Brescia. In assenza di richieste provenienti da tale territorio, si potranno valutare domande provenienti da territori diversi.
STRUTTURA
La struttura aveva ospitato in passato un Istituto Femminile. L’Associazione Comunità Mamrè, come sopra accennato, è stata coinvolta attivamente nel progetto di riconversione promosso dall’Opera Pia Morando
OBIETTIVI
La comunità si prefigge di:
E’ importante riconoscere il tempo di cui il bambino ha bisogno per ritrovare stabilità, sicurezza e tranquillità e quello in cui iniziare a parlare del futuro, aiutarlo ad immaginarsi in una nuova situazione di vita o a ricucire rapporti stabili con l’ambiente di provenienza.
La Comunità, oltre alle prestazioni di accoglienza e di gestione della routine quotidiana dei minori inseriti, garantisce:
Da alcuni anni la Comunità gode anche della disponibilità di alcune famiglie che si sono proposte o sono state da noi interpellate per :
Vivere integrati nel territorio significa per noi non diventare un servizio isolato ma riuscire ad intessere una rete di relazioni formali ed informali con le agenzie educative presenti ma anche con le famiglie, il vicinato in modo che i ragazzi non siano inseriti solo in comunità ma in una realtà che offre loro molteplici risorse e sentirsi parte di una comunità allargata.
2. IL CDI BETULIA.
Il CDI si colloca nella rete dei servizi socio-sanitari per anziani, in supporto alla famiglia, con funzione intermedia tra l’assistenza domiciliare e le strutture residenziali. Si rivolge ad anziani che vivono da soli o in famiglia e che presentano una compromissione dell’autosufficienza tale da richiedere un supporto assistenziale superiore a quello erogato a domicilio, senza tuttavia ritenere necessario un ricovero in RSA.
La capacità ricettiva autorizzata ed accreditata della struttura è di nr° 25 posti. Il personale, sia per tipologia che per quantità, rispetta gli standard gestionali previsti dalla Regine Lombardia.
Funziona tutto l’anno dal lunedì al venerdì, escluse le festività infrasettimanali, dalle ore 8.00 alle ore 18.30 e il sabato dalle ore 8.00 alle ore 14.00.
La struttura dispone di arredi ed attrezzature adeguati all’attività svolta.
In specifico si impegna a:
OBIETTIVI
Premesso che la famiglia rimane un perno fondamentale per l’assistenza dei soggetti deboli nei confronti dei quali adempie compiti di cura e protezione, e che la permanenza nella propria abitazione e/o nel proprio nucleo familiare è la giusta aspirazione di ogni anziano, il CDI si pone l’obiettivo specifico di:
STRUTTURA
La struttura si colloca nella zona ovest del castello e occupa il piano terra e parte del primo piano.
E organizzata nel rispetto delle linee guida definite dalla Regione Lombardia per i CDI e di tutte le norme emanate dalle strutture competenti e degli orientamenti dati dal Consiglio Direttivo dell’Associazione.
OSPITI
Sono ospiti del CDI persone anziane, di norma di età superiore ai 65 anni, non allettate e in assenza di patologie acute;
3. PROGETTO PER L’ACCOMPAGNAMENTO ALL’AUTONOMIA
Il progetto è stato pensato come soluzione residenziale in semi-autonomia e nasce dall'esigenza di creare accoglienza ed ospitalità per donne sole gestanti o con figli minori, o per ragazzi maggiorenni in uscita da comunità educative residenziali, al fine di consentire loro il compimento di un percorso orientato al pieno raggiungimento di una propria autonomia.
L’accoglienza è rivolta a persone che temporaneamente si trovano in difficoltà sia a riguardo dell’abitazione, che della casa e/o le relazioni sociali.
OBIETTIVI
L’accoglienza può avere un triplice valore:
TEMPI DI PERMANENZA
La permanenza può variare da una durata minima di 3 mesi ad una massima di 3 anni; i tempi di permanenza sono definiti e regolamentati di volta in volta in base ai progetti individuali, redatti e verificati a cadenza trimestrale.
STRUTTURA
Si trova al primo piano fra la comunità Susa e il CDI Betulia. La posizione dei tre bilocali risulta strategica per il buon perseguimento del progetto degli ospiti, considerato il buon vicinato. Gli alloggi sono arredati.
Tutti gli impianti sono soggetti a regolare manutenzione e a controlli periodici da parte di soggetti qualificati.
LE CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO
La vita all’interno dell’appartamento è scandita dai ritmi della quotidianità, aspetto fondamentale per un servizio di aiuto alla persona; all’interno dell’ente essa è metodologia e strumento imprescindibile per ogni agire educativo.
OBIETTIVI
Obiettivo primario, per qualsiasi tipo di utenza ospitata, è la costruzione insieme ad ogni soggetto accolto di percorsi di senso personalizzati che mirano a sviluppare autonomie mirate all’ auto-realizzazione, all’assunzione di responsabilità̀ verso se stessi e verso gli altri e all’orientamento verso la costruzione di legami sociali positivi.
Per qualsiasi soggetto accolto si opererà, inoltre, valorizzando e promuovendo:
Durante il periodo di permanenza gli ospiti hanno la possibilità di:
STRUMENTI
Gli strumenti principali di lavoro sono l'accoglienza residenziale e la formulazione di un progetto educativo individuale che prevedono:
Gli operatori dei soggetti accolti devono esperire i seguenti compiti:
IL VOLONTARIATO
I tre servizi considerano imprescindibile il servizio di volontariato, riconoscendone il valore aggiunto.
Affiancando gli operatori previsti pr ciascuna tipologia di servizio. Rappresentano senza dubbio una risorsa importante: aumentano il contatto con l’esterno, offrono ai ragazzi possibilità di relazioni amicali adulte diverse e positive oltre a momenti di esclusività molto richiesti nell’accudimento e nel gioco.
Il volontariato garantisce: